Sabato 18 giugno, alle 10.00 presso la Foresteria dell’azienda Casa Vinicola Luigi Cecchi & Figli S.r.l. a Castellina in Chianti in località Casina dei Ponti, si terrà il seminario su “Sicurezza, Tracciabilità e Marcatura di Prodotto nell’Agroalimentare”.
L’incontro costituirà un’occasione di riflessione e di dibattito fra numerosi imprenditori, rappresentativi di tutte le produzioni e trasformazioni alimentari tipiche toscane, sulle possibili strategie ed i principali adempimenti per esportare alimenti all’estero.
Il quesito principale a cui si cercherà di rispondere nel corso del seminario riguarda la possibilità o meno di evitare di subire il processo di standardizzazione sostanziale e formale, e quindi la possibilità di “cavalcare” questo processo, cercando di trasformarlo in una opportunità di migliore penetrazione ed accettazione dei nostri prodotti nei mercati stranieri. Sul tema interverranno: A. Cecchi, della Casa Vinicola Luigi Cecchi & Figli; M. Mariotti, Assessore Attività Produttive Amministrazione Provinciale di Siena; D. Bolici, della PromoSiena C.C.I.A.A.; G. Liberatore, del Consorzio Chianti Classico; F. Ballaben, della DNV Italia; E. Tomaselli, per la RiNA; A. Vivi, per TÜV Italia; A. Parisi, del Centro Toscano per la Qualità.
Il comparto agroalimentare è stato interessato nel corso degli ultimi 10 anni da un importante processo di regolamentazione delle caratteristiche dei prodotti come pure delle modalità di fabbricazione, conservazione e somministrazione degli alimenti stessi. Gran parte di queste regole sono state introdotte nel sistema legislativo italiano per effetto delle direttive e degli altri provvedimenti provenienti dall’Unione Europea. A questi si sono aggiunti (e si stanno aggiungendo) altri meccanismi “volontari”, quali certificazioni di prodotto e di sistema, standard di qualifica dei fornitori (es. BRC e IFS), marcature richieste dai paesi extra - U.E. per ammettere i nostri prodotti nel loro mercato e numerose altre attestazioni e dichiarazioni.
Indubbiamente i produttori, specialmente quelli piccoli e con organizzazioni molto snelle, soffrono moltissimo il processo di adeguamento a questa mole di adempimenti che spesso viene vista come puro adempimento formale, burocrazia se non addirittura rischio di perdita della tipicità delle nostre produzioni, dovuta all’esigenza di adeguarsi a caratteristiche (es. quelle igieniche) sintonizzate su aspettative di culture molto lontane dalla nostra.